Come scrivere contenuti “contagiosi”
Il passaparola è dieci volte più efficace della normale pubblicità, ma perché le persone parlano e condividono alcune cose e non altre? Perché alcune idee si diffondono e alcuni contenuti diventano virali? Jonah Berger, professore alla scuola di business Wharton, introduce (più o meno) in questo modo il suo libro Contagious, che, uscito nel 2013, è diventato subito un classico del marketing. In questo post voglio raccontarti le 5 caratteristiche che un contenuto deve avere, secondo gli studi decennali di Berger, per essere ricordato, per essere, insomma, “contagioso”.
L’idea di base è che certi messaggi hanno una lunghezza, una struttura, un tono che si “incastra” meglio con la nostra mente: restano più impressi e si ricordano meglio. Queste caratteristiche chiave, secondo il modello di Berger, si possono sintetizzare nell’acronimo S.U.C.C.E.S., cioè il messaggio deve essere:
Simple (semplice): è meglio dare poche informazioni, massimo una o due perché molte informazioni vengono facilmente dimenticate. Quindi meglio poco ma buono, da cui l’importanza di definire con esattezza cosa comunicare e cosa tralasciare.
Unexpected (inatteso): si ricordano di più le cose che stupiscono. Quando inserisci qualcosa di inaspettato, quando rompi uno schema, stimoli la curiosità e l’attenzione, contribuendo, di nuovo, a rendere il tuo contenuto memorabile.
Concrete (concreto): parlare di un’alimentazione sana e gustosa è meno efficace che evocare la dolcezza croccante di una mela in una calda giornata d’estate. Dipingi delle immagini nella mente del lettore, evitando termini astratti e concettuali.
Credible (credibile): naturalmente è importante che le persone credano al tuo messaggio. Usare dati e statistiche è utile ma affianca sempre i freddi numeri con qualcosa di noto e concreto. Ad esempio, invece di scrivere “Milano ha 1.370.000 abitanti”, potresti scrivere “Milano ha tanti abitanti come Catania, Venezia, Verona, Padova e Trieste insieme” (nota che ho inserito un elenco di città per rendere il senso di grandezza della popolazione di Milano e non una sola città di popolazione equivalente).
Emotional Stories (storie emotivamente coinvolgenti): come facciamo a far sì che alle persone interessi quello che abbiamo da dire? Mettendo in relazione l’idea con qualcosa di importante e significativo per loro. A tale scopo, raccontare una storia che coinvolga emotivamente il lettore è un ottimo strumento: invece di spiegare come superare una difficoltà in modo accademico, potresti, ad esempio, raccontare un episodio che illustri come tu o un tuo cliente/conoscente ha superato quella difficoltà specifica.
Più un messaggio ha queste caratteristiche più è probabile che venga ricordato e condiviso, insomma che abbia successo. E tu inserisci queste caratteristiche nei tuoi contenuti? Sono certa che, se inzierai a farlo, la tua comunicazione diventerà più efficace e, da qui, la sfida che ti propongo: scegli da 1 a 3 caratteristiche tra quelle indicate in questo post e usale in un tuo contenuto, quindi condividi qui sotto nei commenti le caratteristiche che hai scelto e anche il link al contenuto. Buon lavoro!
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Molto interessante! Ne terrò a mente nella creazione dei miei contenuti!
Ciao Eliana, sì sono indicazioni semplici ma utili. Se ti va, fammi sapere se, dopo averle applicate, noti dei “cambiamenti”!
Davvero utile Lara! Ora mi è più chiaro come gestire la marea di contenuti che ho in mente per gli articoli del mio blog, grazie ai tuoi consigli!