Risveglia la tua creatività

“Qualunque cosa tu possa fare o sogni di poter fare, cominciala. L’audacia possiede genialità, forza e magia. Comincia ora.” – Goethe

Tutte noi, nella nostra professione, qualsiasi essa sia, utilizziamo la creatività. Sia che abbiamo a che fare con i numeri tutto il giorno o con progetti di design, la creatività è un elemento fondante del nostro lavoro, che ci permette di trovare soluzioni sempre diverse, nuove e originali ai problemi che incontriamo.  La creatività, infatti, appartiene a tutte e non solamente a quella categoria di persone che si definiscono “creative”. Spesso, però, questa nostra capacità viene poco considerata, oppure viene “zittita” da quell’antipatica voce che, ogni tanto, ci ripete: “Non sono capace”, “Non so da che parte cominciare” e che ci impedisce di uscire dalla nostra zona di comfort e di “lasciarci andare” per seguire la nostra intuizione.

Questa vocina può arrivare da anni di scuola trascorsi in compagnia di insegnanti che criticavano i nostri disegni, oppure da conoscenti poco sensibili, che ci hanno ferite con un giudizi negativi su qualcosa che abbiamo fatto in modo un po’ “diverso” da ciò che si sarebbero aspettati da noi o che eravamo abituate a fare. In ogni caso, la cosa più importante su cui dovremmo concentrarci è l’idea che la creatività fa e ha sempre fatto parte di noi: l’importante è riuscire a risvegliarla, coltivarla e allenarla, un po’ come si fa quando si va in palestra. Il principio è esattamente lo stesso.

“Per questo motivo la capacità creativa è il bene più prezioso della donna, perché dona all’esterno e la nutre all’interno, a ogni livello: psichico, spirituale, mentale, emotivo ed economico.” – Clarissa Pinkola Estés

Tipicamente, ciò che più ci spaventa e più ci impedisce di affrontare nuove sfide e nuove strade è la paura del giudizio (soprattutto nostro) e la paura di sbagliare. Ti è mai capitato di percorrere sempre la stessa strada per tornare a casa da lavoro, ma di avere voglia, per una sera, di percorrerne una diversa? Anche compiere quella scelta è essere creativa: è creare qualcosa che prima non c’era, offrirti lo spunto di poter scegliere qualcosa di diverso. È un po’ come il timore del foglio bianco, davanti a cui ci troviamo ogni tanto, sia che si debba scrivere, sia che si debba provare a disegnare qualcosa di nuovo.

Nel mio lavoro utilizzo l’arte (in tutte le sue forme) per aiutare e accompagnare le persone (in particolar modo le donne) a conoscere i loro reali desideri e bisogni e a riscoprire la loro capacità di trovare soluzioni creative per migliorare le loro vite. Quante volte mi è capitato di provare a disegnare qualcosa e, subito dopo, accartocciare il foglio buttandolo nella spazzatura, oppure cancellare tutto criticando quanto avevo appena realizzato! Eppure accettare il fluire, concederci l'”errore”, è importante perché anche quello può diventare qualcosa di nuovo, qualcosa che prima non esisteva. Per imparare ad accettare il mio fluire creativo e superare il “Piccolo giudice” presente nella mia testa, ho trovato alcuni piccoli escamotage che mi hanno aiutata molto.

Tutte noi ci troviamo a “scarabocchiare” nei momenti in cui siamo sovrappensiero: quando prendiamo appunti durante un corso, quando restiamo a lungo al telefono o quando, semplicemente, ci troviamo in un “momento vuoto” in cui non sappiamo cosa fare. Basta avere un foglio bianco e una penna… ed ecco la magia. L’esercizio che ti suggerisco di fare non è molto diverso:

  • prendi un foglio. Può essere un foglio di qualsiasi tipo: un A4 di una risma da stampante, un foglio da acquerello, un cartoncino.
  • Quindi prendi una penna, dei pennarelli oppure, se ti piace dipingere e ne hai in casa, anche un pennello con acquerelli o tempere. Vanno bene anche delle matite colorate. L’importante è che si tratti di qualcosa che non possa essere cancellato. Infatti, per oggi, la gomma è bandita. Faremo finta che non esista e non sia mai stata inventata.

  • Chiudi gli occhi e traccia dei segni sul foglio bianco senza guardare. Lascia che la tua mano vaghi per un po’ e faccia ciò che “sente”.
  • Quando ti senti pronta, apri gli occhi.

Cosa vedi? Quello che hai realizzato ti stupisce? Mentre muovevi la mano pensavi a cosa stavi realizzando o ti sei affidata solo all’istinto? Se ci hai pensato, è diverso da ciò che stavi immaginando?

  • Adesso prova a continuare con gli occhi aperti. Non devi realizzare necessariamente qualcosa di figurativo, ma qualcosa che senti nelle “tue corde”.
    Sei qui per sperimentare, non per realizzare un’opera d’arte.

Come ti sei sentita a realizzare qualcosa ad occhi chiusi e come ad occhi aperti? Quando ti sei sentita più libera? Quando ti sei sentita più sicura?

Se lo ripeterai di tanto in tanto, questo esercizio diventerà sempre più semplice. Comincerai ad imparare a “lasciarti andare” con più facilità, ad accettare che le cose fluiscano senza freni o giudizi, comprendendo che ognuna di loro può essere una bellissima opportunità per diventare “altro”. Ricordati sempre che essere creativa non significa dover fare per forza la “cosa giusta” e non permettere al “Piccolo giudice” di impedirti di proseguire, di sperimentare te stessa e di scoprirti capace. TU sei la cosa più importante e ogni cosa che realizzi, per quanto piccola, può fare la differenza.

Sono Alessandra Pittoni, arteterapeuta e operatrice a mediazione artistica. Sostengo le donne nel percorso alla riscoperta del loro intuito, dei loro talenti e delle loro risorse attraverso l’arte e la creatività.

Ho dedicato gli ultimi 15 anni della mia vita a studiare, esplorare e sperimentare il mondo dell’espressione artistica e del femminile.
Credo profondamente che ognuna di noi, per poter stare meglio con se stessa e con gli altri, abbia la necessità di ritagliarsi un luogo e un tempo per ritrovarsi ed esprimere la sua libertà creativa.

Nel mio atelier (e non solo) conduco laboratori espressivi e percorsi di arteterapia rivolti in particolare a donne e ragazze. Per maggiori informazioni, puoi contattarmi qui: info@alessandrapittoni.it.

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3 commenti
  1. Valeria
    Valeria dice:

    Ho appena provato questa tecnica e adesso mi sento “libera” . Ho studiato e applicato la musicoterapia e devo dire che questo modo di non trattenersi è davvero utile per aiutarci a staccare le corde che ci tengono ancorate: a ciò che dobbiamo fare, a ciò che è giusto fare… Credo finchè rimaniamo dentro gli schemi ci sarà difficile esprimere il nostro potenziale.

    Rispondi
  2. Sarah
    Sarah dice:

    Esercizio meraviglioso. Alessandra è bravissima!
    I suoi percorsi e il suo modo di fare empatico sono unici e inimitabili.
    Ho seguito con lei sia online che in presenza numerosi incontri e lei ti accompagna e accoglie davvero, facendoti da subito sentire a tuo agio. La consiglio a tutti!
    Grazie per questa chicca davvero speciale.

    Rispondi

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