Mi chiamo Marzia e, come tante, anche io ero insoddisfatta del mio lavoro. Eppure, nonostante gli sforzi, i corsi di formazione, le occasioni di lasciare il lavoro nei momenti di crisi dell’azienda, un vero cambiamento non arrivava mai.
Ero impiegata in una grande azienda, dove ho avuto la possibilità di imparare una professione diversa dai miei studi universitari, ma dove, pure essendo cresciuta molto, mi sentivo infelice e senza una direzione. Per questo iniziai a dare forma a un progetto alternativo, il mio “grande sogno”: aprire un’azienda agricola volta al conserviero. Il ritorno alla natura e non essere rinchiusa in un ufficio all’interno di uno stabilimento mi facevano sperare in una nuova libertà. Ma il progetto rimase tale e, con il tempo, le energie per portarlo avanti divennero sempre meno: le difficoltà erano troppe e, inoltre, dovevo salvaguardare me stessa dal dolore della mancata realizzazione.
Al contrario di quella lavorativa, la sfera sentimentale continuava a navigare a gonfie vele e venne naturale desiderare di allargare la famiglia. Nel 2018 nacque Iris e diventai mamma.
Con Iris si aprì un mondo di teorie pedagogiche, giochi, attività, routine e anche di occasioni per migliorare anche me stessa. Ero totalmente e felicemente immersa nel mio nuovo ruolo, ma il tempo passava, l’ombra scura del rientro al lavoro incombeva e io diventavo sempre più triste ogni giorno che passava. Volevo restare ancora un po’ con la mia piccola, avere il tempo di vivere la famiglia, prendendomi cura di loro. Come sempre, anche questa volta, fu mio marito a spronarmi e a ricordarmi che avevo tutto il diritto di essere felice e realizzata anche professionalmente. Ma cosa potevo fare?
Parlai con un’amica che fece entrare uno spiraglio di luce: mi disse che, dimettendosi entro l’anno di età del bambino, si ha diritto alla disoccupazione e che, se si desidera aprire una nuova attività in proprio con partita IVA, c’è la possibilità (rientrando nelle giuste casistiche), di richiedere la disoccupazione non usufruita in un un’unica soluzione. Non sapevo ancora cosa fare, ma almeno avevo un salvagente. Cominciai a digitare frasi come: “voglio cambiare vita” “cambiare lavoro” “cambiare lavoro maternità” e iniziò a delinearsi la possibilità di lavorare online, seriamente, costruendo una nuova professionalità. Numerosi conflitti interiori dopo, avevo in mano un’embrionale idea di lavoro e conoscevo tutte le pratiche burocratiche necessarie in caso di dimissioni.
La settimana prima del rientro, arrivò il momento di andare a parlare all’ufficio personale. La mia domanda di part-time era stata negata, così come ogni altra possibilità: dovevo dimettermi. L’azienda, tuttavia, mi propose di usufruire degli ultimi giorni di ferie per riflettere sulla mia decisione.
Che giornate magiche! Malgrado le incertezze, ricordo con affetto e gratitudine quel periodo, anche per un fatto singolare: non ho mai incontrato così tante libellule in tutta la mia vita (amo molto questi insetti, è come se fossero il mio alter ego). Un giorno, in particolare, mi sentivo scossa, disorientata e sentivo tutto il peso delle responsabilità. Ero con Iris e più di dieci libellule volarono attorno a noi, leggere e libere, proprio come desideravo essere io. Quello era il segno che in cuor mio attendevo, quella era la mia scelta.
Senza contrattare alcuna alternativa, presentai le mie dimissioni volontarie. Ora ero davvero libera e leggera come le mie libellule… Mentre ero in macchina, diretta alla sede dell’azienda per formalizzare la mia decisione, ebbi ancora un’incertezza e, proprio in quel momento, lo stereo dell’auto iniziò a suonare “Iris” dei Goo Goo Dolls: il mio secondo segno. Sorrisi e proseguii il mio viaggio.
Ormai era chiaro che avrei strutturato la mia nuova attività sfruttando Internet e la figura dell’assistente virtuale mi sembrava quella che più si avvicinava alle mie qualità e competenze. Ma da dove sarei partita? Per l’ennesima volta devo ringraziare mio marito, non solo per l’idea ma anche per la sua presa di posizione (infatti alla sua proposta io mi ero assolutamente ribellata). In men che non si dica, contattò telefonicamente suo cugino, che sapeva aver strutturato la sua attività da casa, e me lo passò. Lui, a sua volta, dopo qualche consiglio mi passò sua moglie–“fa questo di lavoro” mi disse–: era Lara.
E così è iniziata la mia nuova avventura. Rimasi affascinata dal modo di parlare di Lara, dal suo essere un vulcano di idee e decisi di seguire ancora quello che la vita mi sta offrendo: fare il suo corso Lanciati!. È stata un’esperienza bellissima, non solo dal punto di vista tecnico, per tutte le informazioni, nozioni e risorse al suo interno, ma soprattutto per l’esperienza umana.
Il mio percorso verso una maggiore chiarezza si delineava con il passare delle settimane e un giorno Lara mi propose di iniziare una collaborazione e così sono diventata parte del progetto Business del Cuore come Assistente. Finalmente il mio lavoro stava prendendo forma attorno la mia vita e non il contrario.
Cosa ho imparato da questa avventura
Ho davanti una strada tutta da percorrere, ma questa esperienza mi ha già insegnato alcune cose che ritegno fondamentali:
- è giusto seguire i propri sogni e fare il possibile per raggiungerli ma è altrettanto importante capire quando qualcosa non ha un futuro.
- La vita cambia, come anche le esigenze. È giusto accogliere il cambiamento con serenità, senza viverlo come un insuccesso. Io mi accusavo di aver fatto il lavoro “sbagliato” troppo a lungo o di non aver realizzato il mio sogno ma, in realtà, tutto mi ha portato dove sono ora.
- A volte—semplicemente—non è il nostro momento. Sembra una frase fatta ma in realtà noi stessi e il nostro ecosistema dobbiamo lavorare nella stessa direzione. Se per noi o per l’ambiente questa condizione non è rispettata non può nascere un progetto.
- Bisogna essere più magnanimi con sé stessi, accettarsi senza giudizi, senza accusarsi di non essere in grado di raggiungere un obiettivo.
- È importantissimo circondarsi di persone che possono aiutarci e ovviamente non mi riferisco solo alle persone che ci amano, ma anche a professionisti che possono vedere quello che i nostri occhi non riescono o non vogliono vedere.
Ciao, sono Marzia Bozzano, Assistente Virtuale.
Fornisco assistenza operativa e supporto del lavoro online, cioè aiuto le professioniste a ottimizzare il loro tempo e le loro energie occupandomi di attività secondarie ma importanti per la crescita del loro business.
In particolare sono specializzata in Email Marketing, Automazioni e attività segretariali.
Puoi contattarmi attraverso il mio sito web marziabozzano.it.
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