Quando manca la voglia di fare

Quando creiamo o cerchiamo di sviluppare la nostra attività, non sempre riusciamo a procedere così speditamente come vorremmo. Anzi, può capitare che, all’improvviso, ciò che abbiamo sempre fatto senza alcuno sforzo ci sembri faticoso, senza senso e che l’entusiasmo nei confronti del nostro lavoro sembri svanito. Così rimandiamo all’infinito la scrittura di quell’articolo importante, trascuriamo la presenza sui social, l’organizzazione-una volta così svizzera-inizia a vacillare e così via.

Se ti trovi o ti sei trovata in questa situazione, voglio rassicurarti: non ti preoccupare, rientra tutto nella norma. La vita da liberi professionisti richiede tanto impegno e, una volta messa in moto, un’attività in proprio (online o offline che sia) inizia a vivere di vita propria con il rischio che si trasformi in un “mostro” e prenda il sopravvento sulla nostra vita. Non tutte siamo “macchine da lavoro” e, quando siamo sotto pressione, non sempre abbiamo la lucidità o il tempo di comprendere le cause del momento di difficoltà (anzi, essere stacanoviste in questo caso è ancora più rischioso: la passione per il lavoro può renderci ancora meno evidente ciò che sta succedendo).

Anche io ho attraversato momenti simili e non di rado mi sono incolpata: ho pensato di non essere abbastanza brava, di essermi disamorata del mio lavoro, che sul mercato non ci fosse spazio per me… Insomma tutte quelle cose che si pensano quando le batterie sono a terra e si perde la visione obiettiva della realtà. Ecco allora qualche consiglio, basato sull’esperienza personale, per attraversare in maniera indolore l’impasse e riprendere le redini del tuo lavoro in men che non si dica.

Fermi tutti, riparto da me!

1. Chiediti “Come mi sento?” Sembra banale, ma quando siamo prese dalla routine e dalle mille cose da fare, spesso non badiamo o non ci accorgiamo di come stiamo? Domandati (ad alta voce, perché no) come ti senti psicologicamente, emotivamente, fisicamente e datti una risposta sincera. Non temere di ammettere di essere stanca, demotivata, triste. È certamente un momento, ma va affrontato con decisione e chiarezza

2. Valuta quanto il lavoro si sovrappone alla vita personale e separa i due ambiti. Certo, è meraviglioso realizzarsi attraverso un lavoro, ma il lavoro non è la vita. Concediti del tempo per distrarti: andando sempre di corsa, è normale rischiare di perdere la direzione ed è necessario uscire dalla routine che ci ha esaurito per recuperare e riprendere la giusta prospettiva sulla vita e su ciò che è davvero importante

3. Elenca le cose che non ti piace fare nel tuo lavoro. Puoi delegarlo? Puoi strutturarlo in modo da renderlo un “no brainer”, qualcosa che puoi fare rapidamente e con meno sforzo possibile? Un esempio potrebbero essere la gestione dei canali social che potresti gestire con un calendario editoriale o delegare oppure la creazione di contenuti a cui potresti dare una struttura standard per velocizzare il processo.

4. Non pretendere di vivere il tuo lavoro con la motivazione iniziale: cosa ti aveva spinto a intraprendere questo cammino professionale all’inizio? Proprio come in un rapporto sentimentale, è perfettamente normale che, nel tempo, la motivazione cambi e l’entusiasmo iniziale si quieti. Proprio come nella vita però, un rapporto maturo sviluppato su basi solide nel tempo evolve e dà soddisfazioni ancora più grandi e profonde. Quindi innanzitutto chiediti perché fai quello che fai, oggi. Se la risposta non è immediata, concediti il tempo per farla emergere, partendo sempre da chi sei tu, dai tuoi valori e dalla tua visione del mondo. E, se serve, non aver paura di far evolvere la tua attività nella direzione di una maggiore autenticità e coerenza con te stessa.

5. Chiediti “il mio lavoro mi ripaga a sufficienza?” C’è un equilibrio tra energie investite e remunerazione? Come sai, dal mio punto di vista, il denaro non è la spinta principale per la creazione (e il mantenimento) di un brand autentico, ma il lavoro ha anche lo scopo di garantirci le entrate che ci servono per vivere la vita che desideriamo (o l’approssimazione migliore). A meno che tu non sia all’inizio, momento in cui è giusto e doveroso perseverare per avere i primi risultati, un lavoro che dà poche soddisfazioni economiche a fronte di tanta fatica va riconsiderato. Questo momento può essere una buona occasione per esaminare la struttura della tua attività e di liberati di ciò che richiede troppo lavoro rispetto ai risultati effettivi. Non temere di fare pulizia: come ogni processo di crescita, anche lo sviluppo di una tua attività richiede, a un certo punto, di fare spazio per nuove possibilità.

Spero che questi suggerimenti ti aiutino come hanno aiutato me. Sono approcci di cui ho sperimentato l’efficacia, ma che rischiano di non funzionare se non metterai in pratica l’indicazione più importante: non preoccuparti e, soprattutto, non darti colpe. Come detto, la vita del libero professionista è di per sé frenetica e lo è ancora di più per chi lavora online, in un mondo rapido, in continuo cambiamento ed estremamente esigente in termini di attenzione e presenza, diventa quindi sempre più importante essere pienamente consapevoli di noi stesse e del nostro vero sentire.

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7 commenti
  1. Roberta Vieri
    Roberta Vieri dice:

    Che bello leggere questo articolo, mi da un po’ di sollievo e dei passi concreti da fare per quando sono scarica, tendo a procrastinare ma poi mi sento in colpa, mi dico che sono pigra e mi sento sempre peggio!

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  2. Barbara
    Barbara dice:

    Ehhh…quanto è vero! È proprio ciò che è successo a me: rendermi conto che mi ero demoralizzata e che la struttura, il metodo di lavoro e la comunicazione erano totalmente da rivedere e rivalutare. Talvolta bisogna capire che si ha bisogno di aiuto. Nel mio caso da un professionista per trovare un nuovo modo di propormi, più organizzato, meno nascosto e che valorizzi la mia attività.

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  3. Laura
    Laura dice:

    Ciao Lara, credo nell’importanza di recuperare ogni tanto le motivazioni iniziali che ci hanno portato ad intraprendere la strada in cui siamo. Lo sconforto come dici tu è naturale perchè siamo umani ed immersi in un delicato gioco di equilibrio tra la sfera personale-famigliare e lavorativa. Quindi, sta in noi trovare le strategie per rimotivarci o per cambiare direzione se è necessario. La domanda al punto uno la utilizzo spesso perchè mi aiuta a prendere le distanze e ad essere obiettiva anche nei confronti di me stessa e credo che terrò a mente il tuo suggerimento al punto due perchè potrei ritrovarmi facilmente a sovrapporre il lavoro alla vita personale..

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  4. Barbara
    Barbara dice:

    Ciao Lara,

    trovo questo articolo molto utile e liberatorio in un certo senso.
    A volte i sensi di colpa bussano alla porta e quello che mi ha fatto pensare questo articolo è l’importanza fondamentale di perdonare noi stesse per i periodi down che fanno parte della vita…
    Accettare questi momenti, fermarsi a considerarli per poi avere la spinta ad evolvere e continuare al meglio il nostro lavoro, lo trovo fondamentale.
    Grazie!

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  5. Nicoletta Fassina Counselor
    Nicoletta Fassina Counselor dice:

    Grazie per questo articolo Lara.
    La mia attenzione è stata proprio sul non pre-occuparsi, sarà che è ciò che sto vivendo in questi giorni.
    E quello che mi aiuta di più è proprio chiedermi come sto e restare nel mio sentire con amorevolezza .
    Sento che questo mi aiuta ad essere più consapevole e, nonostante i periodi di poca voglia di fare, quando mi soffermo sull’essere, arrivano nuovi spunti e nuove consapevolezze, proprio come tessere di un puzzle che mi ricordano il mio disegno di vita.

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