Ep36 12 modi per rovinare il tuo Personal Brand

rovinare personal branding lara ghiotto

Il tuo brand ha a che fare con la tua immagine e con la tua reputazione e, proprio come l’immagine e la reputazione, si può facilmente rovinare. Vedremo oggi una serie di comuni errori che possono pregiudicare il tuo brand, in modo da evitarli.

NOTA Questo articolo è disponibile anche in versione audio che puoi scaricare cliccando sul seguente tasto. Inoltre, alla fine dell’articolo avrai la possibilità di accedere a un contenuto in omaggio.

Ecco quindi l’elenco dei più comuni errori che possono rovinare il tuo brand!

  1. Non prendertene cura. Il tuo brand, per quanto tu possa esserti impegnata per crearlo, non è e non sarà mai scolpito nella roccia. Con le giuste attenzioni sarà come il vino e migliorerà invecchiando, tuttavia, se non te ne prenderai più cura pensandolo consolidato e “autosufficiente”, perderà forza e autorevolezza. Per spiccare nel tuo settore, è fondamentale continuare a fare crescere la tua audience, cioè le persone che entrano in contatto con il tuo brand, diventando ogni giorno di più un punto di riferimento nel tuo settore.
  2. Essere incoerente. L’incoerenza è uno dei peggiori nemici del personal branding. Le persone che conoscono il tuo brand amano sapere con certezza ciò che offri loro. È questo ciò che genera fiducia. Quando li hai individuati, in ogni tua scelta fai sempre riferimento al tuo stile, al tuo messaggio, alla tua audience, senza cambiare continuamente. Non dico di rimanere immobili per sempre–ovviamente puoi raffinare il tuo brand e anche modificarlo nel tempo (anche i brand evolvono, proprio come le persone)–, ma deve esserci una buona ragione per modificare i tratti caratteristici della tua attività e, qualora decidessi di farlo, rendilo esplicito ed evidente spiegandone il motivo.
  3. Essere scortese o arrogante. Quando hai costruito e vuoi mantenere un brand, non puoi pensare di farlo solo sul lavoro. Tu sei il tuo brand e, come tale, le buone e le cattive impressioni che susciti quando ti trovi a contatto con altri si riflettono inevitabilmente sul tuo brand. Non sto suggerendo di essere sempre super-controllata, ma di prestare attenzione a mantenere delle abitudini di comportamento normalmente civili (le famose “buone maniere”). Sono sicura che questo discorso nel tuo caso sia superfluo, tuttavia può capitare che, per stanchezza o altro, talvolta si “perdano le staffe” o non si dia esattamente il meglio di sé: pensare al proprio brand anche in questi momenti può essere un ottimo esercizio per conservare le buone maniere!
  4. Non rispondere alle e-mail e ai messaggi dei clienti. I tuoi clienti, potenziali clienti, collaboratori e, in generale, tutte le persone con cui ti interfacci professionalmente desiderano–giustamente–essere considerate e rispettate e rispondere è un segno di rispetto. Capita a tutti che un messaggio sfugga o che un’e-mail resti senza risposta, tuttavia questa deve essere l’eccezione, non la norma. Suggerimento: indica ai tuoi clienti con quale strumento desideri preferisci essere contattata (ad esempio l’e-mail e non i messaggi di Facebook), controlla quel canale periodicamente (almeno 1-2 volte al giorno) e rispondi immediatamente quando la risposta ti porta via meno di 2 minuti. Quando la risposta richiede più tempo, mettila in agenda e, se in agenda va oltre il giorno successivo, rispondi con “ricevuto, ti rispondo entro il giorno x”.
  5. Fornire un’immagine online non professionale. Per esempio, evita di pubblicare sui social immagini di te in pigiama, appena scesa dal letto (a meno che non sia una scelta deliberata) o completamente ubriaca che balli sui tavoli. Tutte scendiamo dal letto in pigiama, ma non lo facciamo di fronte a un pubblico di centinaia o migliaia di persone. Non c’è nulla di male nel divertirti come più ti piace, ma non è necessario mostrarlo sempre al mondo.
  6. Mentire. Questo è un punto che mi sta particolarmente a cuore. Se dici sul tuo sito che sei “fully booked” per le prossime 4 settimane significa che sei piena di lavoro: non scriverlo se invece vai in vacanza con tua figlia 🙂 Piuttosto scrivi che la prima data disponibile per usufruire nuovamente dei tuoi servizi sarà il giorno XX di marzo, senza specificare ulteriormente. Prima di tutto mentire non è etico né professionale, inoltre stai certa che prima o poi qualcuno vedrà le foto di te al mare proprio in quel periodo. Un altro esempio: se dici che farai un certo sconto “ancora per pochi giorni”, non mantenere lo sconto per i successivi cinque mesi: le persone che se ne accorgeranno non si fideranno più di te.
  7. Non essere autentica. Una delle mie più ferme convinzioni è che il brand debba essere costruito sulla verità e sull’autenticità. Non commettere l’errore di crearlo su “come pensi che dovresti essere” piuttosto che su “come sei nella vita reale”. La mancanza autenticità traspare più di quanto tu creda e ti rende insicura, indebolendo il tuo brand giorno dopo giorno.
  8. Perdere focus. Se hai un brand, hai definito un’audience e una tua identità professionale, compreso il modo (o i modi) con cui ti metti al servizio del tuo pubblico. Non mischiare la tua identità professionale e gli interessi personali. Se sei una social media manager e sei anche diventata insegnante di massaggio infantile, non offrire corsi di massaggio sul tuo sito: questo potrebbe generare confusione riguardo alla tua offerta, al tuo brand e, in definitiva, ti renderebbe poco professionale agli occhi del potenziale cliente. Questo non vale per passioni e interessi che hai scelto consapevolmente di integrare nel tuo brand e che ti rendono unica.
  9. Nasconderti. Il brand ha a che vedere con la visibilità e con la persona, quindi è fondamentale mostrarsi. Ciò non significa raccontare tutto di sé, ma–soprattutto se si utilizza la rete–metterci la faccia. Se utilizzi Facebook per la tua attività, il tuo profilo personale e possibilmente anche la tua pagina professionale devono avere te nell’immagine del profilo. Utilizzare come immagine di copertina la foto del tuo gatto non ti aiuta di certo a farti ricordare: è un po’ come presentarti stringendo la mano ma indossando un sacchetto di carta in testa.
  10. Avere un sito web “artigianale”. Se sei una professionista e vuoi essere riconosciuta (e pagata) come tale, il tuo sito web deve essere professionale. Nell’estetica, nei contenuti e anche nel dominio. Evita loghi e grafiche infantili o trascurate (assumi un grafico se puoi: è un buon investimento; se non puoi, è meglio allora nessun logo e niente grafica: utilizza piuttosto qualche foto ben fatta); presta attenzione agli errori di grammatica e ai refusi (ok, capitano a tutti, ma, quando li trovi, correggili subito); se non puoi acquistare dominio e hosting, acquista almeno un dominio: i siti .Blogspot.com, .Wordpress.com o .Wix.com danno l’impressione che tu non stia facendo “sul serio”.
  11. Non prestare attenzione a quello che pubblichi. Un brand non si può costruire (solo) sulle parole, ma si può facilmente distruggere con le parole, soprattutto quelle che rimangono scritte, come sui social media. Quindi se hai una giornata no e vuoi sfogarti o se, per esempio, hai letto qualcosa su Facebook che ti ha fatto arrabbiare, pensaci bene prima di scrivere tutto quello che ti passa per la mente! Puoi sicuramente sostenere delle discussioni sui social, ma fai sempre attenzione a farlo in modo educato e rispettoso degli altri.
  12. Non mantenere la parola data. Se dici “ti richiamo”, poi fallo; se dici “ti mando stasera questo documento”, mandalo entro l’ora concordata. Capita a tutti una distrazione, un errore o una dimenticanza, ma se per te questa è la norma, molto semplicemente apparirai inaffidabile. Se hai l’abitudine a rispondere “lo faccio subito” a qualsiasi richiesta, fai una pausa e trasforma la risposta in: “lo faccio appena possibile” o, ancora meglio, in “lo faccio appena possibile entro domani/giovedì/la fine del mese/ecc.”. In questo modo fornirai un’impressione di organizzazione, professionalità e affidabilità (ovviamente, anche in questo caso, poi dovrai mantenere la promessa).

Eccoci alla fine di questa rassegna di 12 errori da non commettere se vuoi mantenere il tuo Personal Brand “brillante” ed efficace, cosa che ti consiglio vivamente di fare: il Personal Branding è uno strumento molto importante per raggiungere i clienti giusti e semplificare enormemente il processo di vendita (sia che tu offra un prodotto o un servizio).

Se vuoi conoscere i vari passi per creare da zero il tuo Brand o se pensi di aver bisogno di rivederlo e renderlo più efficace, puoi scaricare la mia mappa “I 5 passi per creare il tuo brand e lanciare la tua attività“.

5 passi

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16 commenti
  1. Manuela
    Manuela dice:

    Un concentrato di saggezza e buon senso, proprio quello che mi ci voleva in questo momento per focalizzarmi sulle cose importanti… vado subito a scaricare la mappa 😀

    Rispondi
  2. Roberta
    Roberta dice:

    Hai ragione!! Certe volte ci facciamo prendere dalla fretta e si rischia di essere un po’ approssimative ma è davvero importante stare attente a questi aspetti perché gli altri ci vedono per chi siamo ma ancora prima per come ci comportiamo. Grazie

    Rispondi
  3. Silvia
    Silvia dice:

    Grazie mille per questo articolo: davvero utile avere un elenco di indicazioni pratiche. D’ora in poi ci starò molto attenta 🙂
    Anche la mappa (che ho scaricato) è interessante, chiara, sintetica, che va subito al punto!

    Rispondi
  4. Maria Rosa Legnaro
    Maria Rosa Legnaro dice:

    Fantastici questi spunti!
    A mantenere curato il mio brand sono stata “educata” dalla mia Social marketing 🥰, quello che decisamente mi manca è la puntualità di risposta e, decisamente, mantenere i tempi dati.
    Mi creo delle giustificazioni con me stessa per aver la scusa di procrastinare……
    Tempi e modalità di risposta saranno il mio obbiettivo primario!
    Grazieeee!

    Rispondi
    • Lara Ghiotto
      Lara Ghiotto dice:

      Grazie a te Maria Rosa! Da parte mia, considero sempre gli scambi di e-mail, messaggi, ecc. come una conversazione di persona. Certo, i tempi e ritmi sono differenti, ma è importante avere la stessa delicatezza e cortesia.
      Un abbraccio,
      Lara

      Rispondi
  5. Nicoletta
    Nicoletta dice:

    Ciao Lara, immagino questa tua lista numerata come una serie di piccole gemme preziose che mi aiuteranno a tracciare il sentiero che sto preparando per il mio brand…in buona compagnia 😉

    Rispondi
  6. Barbara
    Barbara dice:

    Ciao Lara,

    in questo articolo hai fatto un elenco di sacrosante verità.
    Secondo me i punti che hai elencato fanno riferimento ai valori delle persone che inevitabilmente trasferiscono sul proprio brand.
    Ovviamente determinati valori non sono uguali e condivisi da tutti.
    È anche vero che l’essere coerenti, di parola, autentici sono requisiti quasi “scontati” che un professionista di qualsiasi settore dovrebbe avere, condividere e trasmettere.
    Hai fatto benissimo a sottolineare anche gli aspetti che all’apparenza sembrano scontati perché così hai dato ancora più valore alle piccole grandi sfaccettature, essenziali per un’ottima riuscita di qualsiasi attività.

    Rispondi
    • Lara Ghiotto
      Lara Ghiotto dice:

      Ciao Barbara, grazie per il tuo commento! 🙂 Sì, è proprio così: possiamo avere valori differenti, ma ci sono aspetti scontati. O meglio, che dovrebbero essere scontati…

      I motivi per cui accade sono molti e vari, ma vedo che atteggiamenti, accortezze e prassi che dovrebbero essere l’ovvio fondamento per un professionista non sempre sono messi pratica, rimanendo ovvi solo sulla carta.

      A parer mio, dobbiamo iniziare a prestare attenzione a queste basi se desideriamo creare e far crescere la nostra attività senza metterci da sole i bastoni tra le ruote e rendere tutto più difficile.

      Un abbraccio,
      Lara

      Rispondi

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