Che faccio? Mi licenzio?
Vuoi più tempo per dedicarti alla tua attività (che per il momento è secondaria) e farla crescere? Oppure ti viene mal di stomaco a pensare di andare al lavoro ogni mattina e sogni di fare qualcosa che ami? O, ancora, il tuo lavoro non ti dispiace ma ti costringe a essere sempre di corsa, a passare tutto il tempo fuori casa mentre vorresti essere più rilassata e passare del tempo con i tuoi figli?
Tanti sono i motivi per cui può passare per la mente di licenziarsi, anche se dagli “altri” è considerata una pazzia, visto lo stato del mercato del lavoro. Eppure sono tante le persone che meditano seriamente di lasciare un lavoro sicuro per buttarsi in un’avventura nuova, più appagante e tutte, prima o poi, si sono poste la domanda: “ma è il momento giusto per farlo?” oppure “quando sarà il momento giusto?”.
Ovviamente una risposta univoca e corretta per tutti non esiste, tuttavia possiamo fare qualche riflessione analizzando una serie di situazioni (vissute da persone reali con cui ho lavorato o parlato) in cui può essere o non essere una buona idea lasciare un lavoro sicuro.
Ecco quando, nella mia esperienza, l’idea di licenziarsi ha senso e ti permette di mettere le basi per un lavoro migliore:
- Se sei in una situazione particolare e propizia per uscire dall’azienda in cui lavori, ad esempio se ti viene proposto un licenziamento di comune accordo con l’azienda con tanto di buona uscita e/o con la possibilità di avere il sussidio di disoccupazione;
- se puoi stare un paio di anni senza uno stipendio, ad esempio hai dei risparmi da parte, hai altre entrate o se in famiglia qualcun altro ha uno stipendio sicuro;
- se sei in maternità e non te la senti di rientrare al lavoro. Questo è spesso un caso particolare del punto 1 (le lavoratrici che presentano le dimissioni nel periodo della maternità possono chiedere il sussidio di disoccupazione perché si tratta di dimissioni per giusta causa), oppure del punto 2, se con il tuo compagno desiderate che tu stia con vostro figlio nei primi anni;
- se la tua attività secondaria va bene, è ben strutturata e sta crescendo; anche se le entrate in questo momento non sono al pari del tuo stipendio, sai come farle aumentare dedicando più tempo alla tua impresa;
- se sai che troveresti facilmente un nuovo lavoro nel caso ne avessi la necessità.
In tutti questi casi, puoi passare direttamente dalla condizione di dipendente al tuo lavoro oppure puoi dedicarti, senza correre rischi eccessivi, ad avviare la tua nuova attività con i tempi necessari.
Ecco invece quando invece potrebbe non essere il momento giusto per licenziarti:
- La tua attività secondaria non genera ancora reddito in maniera significativa, non hai ben chiaro come e quando lo farà e per andare avanti hai bisogno del tuo attuale stipendio;
- hai ancora le idee confuse: non ti piace il lavoro che fai ma non sai cosa vorresti fare;
- sai che, per carattere hai bisogno di sicurezze, sei abituata allo stipendio fisso e non averlo ti metterebbe in una situazione di stress e ansia tutt’altro che produttiva e utile per creare/sviluppare un’attività in proprio.
Se in questi casi non ti consiglierei di lasciare il lavoro, ci sono tuttavia molte altre cose che puoi iniziare a fare subito per preparare la strada a un futuro cambiamento di vita professionale:
- Se non sai quello che vorresti fare, puoi innanzitutto chiarirti le idee e informarti sulle varie possibilità (come probabilmente sai, Internet ha creato tante opportunità e professioni nuove);
- puoi studiare, leggere libri, fare corsi (online e dal vivo), approfondendo la tua formazione nel settore che ti interessa;
- puoi risparmiare e mettere da parte del denaro per quando sarà il momento di lasciare il lavoro, sia per eventuali investimenti di avvio, sia per sostenere le tue normali spese di vita per il primo periodo;
- puoi iniziare a costruire, strutturare o migliorare la tua attività secondaria nel tempo libero, in modo che, quando sarà ben avviata, tu possa lasciare con più serenità il tuo attuale lavoro. So che il tempo libero è sempre poco e che si tratta di fare un sacrificio, ma se sei focalizzata,se tieni a mente che stai costruendo il tuo futuro e che non sarà così per sempre, sono sicura che riuscirai a trovar le energie che ti servono;
- inoltre, visto che lavori e hai uno stipendio, hai meno tempo ma più disponibilità economica che se lasciassi il lavoro, quindi considera di farti aiutare da un professionista nell’avvio o nel miglioramento della tua seconda attività. Ad esempio diverse mie clienti che hanno seguito il percorso di Lanciati! (che è un programma di Personal Branding e lancio online dell’attività) sono in questa situazione: lavorano come dipendenti e nel frattempo si impegnano per crearsi una visibilità online e quindi un giro di potenziali clienti prima di fare il grande passo;
- un’altra cosa che puoi fare per avere del tempo a disposizione per avviare la tua attività senza lasciare del tutto il tuo lavoro è chiedere alcuni mesi di aspettativa o un part-time. In questo caso ti tieni una sorta di “paracadute di sicurezza” nel caso le cose non andassero come prevedi.
Dopo tutte queste riflessioni razionali, a mio avviso, è anche importante saper ascoltare la propria “pancia”: come ti senti all’idea di perdere una situazione di stabilità e sicurezza e quanta paura ti fa il cambiamento? E poi, come ti senti all’idea di continuare il tuo lavoro esattamente com’è ora, di non fare nulla e abbandonare i tuoi sogni?
Quello che mi sento di darti come suggerimento finale è questo: se hai un sogno, un business del cuore da creare o far crescere, agisci! Non è detto che l’azione giusta sia licenziarti in questo momento ma metti comunque in campo delle azioni concrete che ti portino in quella direzione. Come abbiamo visto ci sono varie cose che puoi fare subito e molte senza correre grandi rischi. Se vuoi raggiungere il tuo sogno, metti in moto il cambiamento oggi stesso.
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Grazie Lara, l’articolo giusto al momento perfetto. È molto chiaro e d’impatto
Grazie Eliana, sono felice ti sia stato utile!
Ciao Lara.
Un articolo ben strutturato che evidenza i PRO E I CONTRO.
Mi e’ piaciuto in particolare il tuo incentivo ad AGIRE (cosa fondamentale,piuttosto che cercare SCUSE)
Agire pero’,in maniera consapevole,analizzando la situazione personale,gli scenari potenziali e il livello di preparazione ai “passaggi/step successivi”.
Agire quando si hanno almeno un po le idee chiare,un business plan e un minimo di orientamento verso gli obiettivi.
Agire senza cercare la perfezione ma, con una buona base per capire come gestire le potenziali situazioni che si verranno a creare.
Ciao Sergio,
grazie mille per il commento. Sono assolutamente d’accordo su quanto scrivi. Agire d’impulso può essere decisamente dannoso!